Torno torno allo skaz in vigatese: genesi, computazione e analisi

Il saggio presenta i risultati di una ricerca sulla reduplicazione linguistica in vigatese, la lingua letteraria inventata dallo scrittore Andrea Camilleri. Un aspetto, questo, spesso rilevato dagli studiosi, ma che non ha ancora ricevuto uno studio dedicato. La ricerca è stata condotta sul corpus d...

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Published inComparatismi (Milano) no. 5; pp. 195 - 216
Main Author Pietro Mazzarisi
Format Journal Article
LanguageEnglish
Published Ledizioni 01.12.2020
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Summary:Il saggio presenta i risultati di una ricerca sulla reduplicazione linguistica in vigatese, la lingua letteraria inventata dallo scrittore Andrea Camilleri. Un aspetto, questo, spesso rilevato dagli studiosi, ma che non ha ancora ricevuto uno studio dedicato. La ricerca è stata condotta sul corpus dei 101 testi con protagonista il commissario Salvo Montalbano – composto da 29 romanzi e 72 racconti pubblicati tra il 1994 e il 2020, entro cui sono state registrate quasi 300 differenti forme reduplicative con più di 2.000 occorrenze totali. I risultati mostrano che due volte su tre le reduplicazioni sono una ricorrenza diegetica. Nonostante il largo ricorso alla mimesi nei testi, la vera cifra dell’oralità sembra risiedere altrove. La ricerca rientra in uno studio più ampio di tutti i testi narrativi sotto la generale ipotesi di ricerca che i corrispettivi formali della popolarità dello scrittore siano da individuare nella ripetitività criticata in origine, forse troppo frettolosamente.__ The essay presents the results of a research on linguistic reduplication in Vigatese, the literary language invented by the writer Andrea Camilleri. An aspect, this, often noted by scholars, but which has not yet received a dedicated study. The research is conducted on the corpus of 101 texts starring Salvo Montalbano - composed of 29 novels and 72 short stories published between 1994 and 2020 - within which about 300 different reduplication forms and more than 2,200 total occurrences have been recorded. These results show that two times out of three reduplications are a diegetic recurrence. Despite the extensive use of mimesis in the texts, the true orality seems to reside elsewhere. The research is part of a broader study of all narrative texts under the general hypothesis that the formal equivalents of the writer’s popularity are to be found in the repetitiveness originally criticised, perhaps too hastily.
ISSN:2531-7547
2531-7547
DOI:10.14672/20201726