“Pelle comune”: arte contemporanea e maschere di protesta

Alla luce del concetto di intercorporeità, il saggio esplora l’utilizzo della maschera – attributo identificativo di diversi movimenti di protesta – nei progetti artistici del collettivo Mongrel, delle Pussy Riot, di Jemima Wyman e di Zach Blas, che la rielaborano come dispositivo di costruzione di...

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Published inAltre Modernità no. 31; pp. 276 - 292
Main Author Damiani, Sara
Format Journal Article
LanguageItalian
Published 2024
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Summary:Alla luce del concetto di intercorporeità, il saggio esplora l’utilizzo della maschera – attributo identificativo di diversi movimenti di protesta – nei progetti artistici del collettivo Mongrel, delle Pussy Riot, di Jemima Wyman e di Zach Blas, che la rielaborano come dispositivo di costruzione di un’identità collettiva utile a smantellare le categorie discriminatorie di etnia, genere, classe e orientamento sessuale presenti nella società contemporanea. Nei lavori analizzati, la maschera permette di unire o, addirittura, ‘cucire’ simbolicamente tra loro i corpi dei manifestanti, così da realizzare un’anatomia ibrida, che affronta le differenze socio-culturali da una prospettiva alternativa e non gerarchizzante.
ISSN:2035-7680
2035-7680