La ricchezza nell’Italia romana di I e II d.C. Indagine sul censo minimo decurionale e sui costi delle evergesie

Nell’articolo si intende quantificare il livello di ricchezza detenuto dai membri dell’élite cittadina nell’Italia romana fra l’età augustea e la fine del II d.C., attraverso l’esame delle testimonianze letterarie che riportano specifiche soglie patrimoniali per l’accesso al decurionato nelle città...

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Published inQuaderni di ACMA no. 2; pp. 389 - 432
Main Author Fabrizio Martone
Format Journal Article
LanguageItalian
Published 25.09.2024
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Summary:Nell’articolo si intende quantificare il livello di ricchezza detenuto dai membri dell’élite cittadina nell’Italia romana fra l’età augustea e la fine del II d.C., attraverso l’esame delle testimonianze letterarie che riportano specifiche soglie patrimoniali per l’accesso al decurionato nelle città italiche e mediante un’analisi statistica delle iscrizioni che documentano gli importi pecuniari delle evergesie compiute da magistrati e decurioni. È inoltre rivolta particolare attenzione all’oggetto delle evergesie per comprendere quali fossero le istanze della comunità che i notabili cittadini erano più frequentemente sollecitati a soddisfare attraverso atti di munificenza. Infine, il supposto ammontare del censo minimo decurionale è messo in relazione al costo della sopravvivenza nell’Italia romana per cogliere più concretamente l’effettiva ricchezza goduta dall’élite cittadina. The aim of the article is to quantify the level of wealth possessed by the members of the urban elite in Roman Italy, by examining the literary sources that report specific property thresholds for the eligibility of decurions in Italian cities and through a statistical analysis of the inscriptions documenting the monetary costs of the benefactions carried out by civic magistrates and decurions. Special attention is also given to the actual object of these benefactions, as we can more clearly understand how magistrates and decurions were more likely to invest their private finances in order to satisfy the most urgent needs of their fellow citizens. Finally, the presumed minimun decurional census is compared to the cost of subsistence in Roman Italy, as a means to more concretely grasp the actual level of wealth held by civic magistrates and decurions.
ISSN:3035-1502
3035-1502
DOI:10.69590/efz0yh13