Le indicazioni alla terapia radiorecettoriale nei tumori neuroendocrini Proposto da Filomena Cetani

Riassunto Il trattamento dei tumori neuroendocrini è multidisciplinare, deve essere individualizzato in base al tipo di tumore, all’estensione della massa tumorale e ai sintomi correlati. Esso comprende la chirurgia, i trattamenti loco-regionali delle metastasi epatiche e le terapie mediche, quali g...

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Published inL'Endocrinologo Vol. 13; no. 3; pp. 107 - 112
Main Authors Bodei, Lisa, Santi, Ivan, Paganelli, Giovanni
Format Journal Article
LanguageItalian
Published Cham Springer International Publishing 01.06.2012
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Summary:Riassunto Il trattamento dei tumori neuroendocrini è multidisciplinare, deve essere individualizzato in base al tipo di tumore, all’estensione della massa tumorale e ai sintomi correlati. Esso comprende la chirurgia, i trattamenti loco-regionali delle metastasi epatiche e le terapie mediche, quali gli analoghi della somatostatina, l’interferone, la chemioterapia, i nuovi farmaci mirati e la terapia radiorecettoriale con analoghi radiomarcati della somatostatina. La stragrande maggioranza dei tumori neuroendocrini sovraesprime i recettori della somatostatina (in particolare il sottotipo 2). Questa caratteristica consente l’utilizzo degli analoghi della somatostatina, quali octreotide long-acting release o lanreotide autogel, che risultano molto efficaci nel ridurre i sintomi tipici della sindrome da carcinoide e nel rallentare la crescita tumorale. La terapia radiorecettoriale con gli analoghi radiomarcati della somatostatina 90 Y-DOTATOC o 177 Lu-DOTATATE produce un’irradiazione selettiva delle lesioni tumorali grazie all’accumulo del radiofarmaco nelle cellule recettore-positive. Dopo oltre 15 anni di utilizzo, gli studi clinici hanno dimostrato che questo trattamento è efficace e ben tollerato. Si ottengono infatti risposte obiettive fino a circa il 30% dei pazienti trattati, assieme ad un miglioramento dei sintomi e della qualità di vita con un consistente impatto sulla sopravvivenza. Dal punto di vista della tollerabilità, la tossicità, che può riguardare i reni ed il midollo osseo, è solitamente lieve se vengono adottate opportune misure preventive. La principale indicazione della terapia radiorecettoriale è nei tumori neuroendocrini, soprattutto del tratto gastro-entero-pancreatico, sia funzionanti che non funzionanti, metastatici o localmente avanzati, di grado G1 o G2 (secondo World Health Organization 2010).
ISSN:1590-170X
1720-8351
DOI:10.1007/BF03345962