Il corpo della presenza: sentire i processi della corporeità nel presente di un incontro analitico

• Published in: Ricerca psicoanalitica Vol. 36; no. s1
• Main Author: Dell'Arte, Adriana
• Format: Journal Article
• Language: English; Italian
• Published: PAGEPress Publications 17.07.2025
• Subjects: creatività; interocezione; Io-soggetto; neurocezione; Presenza; unitas multiplex
• ISSN: 1827-4625; 2037-7851
• DOI: 10.4081/rp.2025.1034

The space-time of the analytic encounter serves as the framework for this contribution: the experience of a single session becomes a threshold through which to approach feeling, bodily processes, and states of consciousness. The inquiry focuses on a quality of presence rooted in interoception, neuroception, and somatic listening: a mode of attunement that engages with significant frequencies, orienting the predictive system while remaining open to its suspension. It is in this suspension that the potential for embodied creativity and consistency emerges. The analytic meeting radically exposes the partiality of perspectives and the complex interplay of the variables involved, as lived by both patient and analyst. That unique encounter, between those particular subjects, is not merely an event, but a holographic expression of complexity: analyst and patient together on the threshold, listening, resonating, opening to the experience of vocality. This gives rise to essential questions: What kind of presence unfolds as we inhabit the affective hypothesis of sensing and perceiving trust and flexibility? What possibilities arise when presence becomes permeable to bodily felt experience? And what impact does this have on the subject’s capacity to embody consistency and creative agency in the ongoing becoming of the I-subject? Lo spazio-tempo di un incontro analitico è la cornice di questo contributo: l’esperienza di un singolo colloquio, l’approssimarsi al sentire, ai processi corporei e della coscienza. L’interrogarsi su una qualità di presenza appoggiata all’interocezione, alla neurocezione, all’ascolto somatico: qualità di ascolto, frequenze significative per la bussola dei processi predittivi e apertura all’occasione che siano disattesi, dove vi sia possibilità di incarnare creatività e consistenza. Nell’esperienza di un incontro analitico si mostra in maniera radicale la parzialità delle prospettive, la tensione di complessità delle variabili in campo e di chi le vive. Quell’incontro lì, fra quei soggetti lì, è complessità e ologramma di un tutto complesso: analista e paziente sulla soglia, in un processo di ascolto, attunement, apertura all’esperienza della vocalità. Si aprono interrogativi: quale qualità di presenza si apre mentre processiamo l’ipotesi affettiva di sentire e percepire fiducia e flessibilità? Quali occasioni può offrirci l’apertura di presenza al sentire corporeo? Quale impatto, sulla possibilità di incarnare creatività e consistenza, nell’essere e divenire di quell’Io-soggetto?